Messina, Giugno 2021
La collaborazione con l'Associazione KOETE Uno degli aspetti migliori del Progetto Rumourless è stata sicuramente l'interazione
che abbiamo avuto con le scuole, le istituzioni scolastiche e soprattutto con gli studenti.
L'obiettivo principale del progetto era contrastare i crescenti atteggiamenti negativi nei confronti di una sezione
trasversale di gruppi nella società, che comprende migranti di lunga data, rifugiati arrivati di recente, persone LGBT,
ogni sorta di pregiudizio e stereotipi omofobici generali. Il trasferimento della buona pratica sviluppata da Amadora affronta
questa sfida politica chiave. In questi due anni abbiamo sperimentato la collaborazione con stakeholder e associazioni
che ci hanno aiutato a rispettare le scadenze dei progetti ma ci hanno anche fornito esempi di best practice davvero utili sia per
la nostra vita professionale che personale. Una delle esperienze di maggior successo è stata la collaborazione con KOETE,
associazione formata da grandi artisti (cartoni animati e videomaker, attori, doppiatori, musicisti..) All'interno delle
associazioni si svolgono un rilevante numero di attività come "The Time Capsule" che è un progetto per ragazzi tra gli 8 e i 19 anni
e si propone di utilizzare i linguaggi familiari agli adolescenti per avvicinarli alla visita dei musei come luogo di cultura,
aggregazione e allo stesso tempo ispirare e sensibilizzare i ragazzi su alcuni fondamentali questioni come pregiudizio e razzismo.
Questo tipo di attività su cui si concentrano è stato il motivo principale per cui abbiamo pensato che fossero il miglior partner
con cui lavorare durante Rumorless. La collaborazione tra KOETE e i nostri studenti per realizzare un video sui temi principali del progetto,
è andata oltre ogni aspettativa. Il tempo di qualità che hanno trascorso insieme, tutte le cose che hanno imparato l'uno dall'altro,
gli aspetti personali che sono stati toccati sono stati semplicemente fantastici. Sono riusciti ad affrontare questioni serie come voci,
pregiudizi, omofobia, razzismo attraverso l'arte e il divertimento. Hanno reso i nostri studenti "agenti senza voci" semplicemente
mostrando loro quanto sia facile affrontare la diversità se solo si sa di cosa si tratta. La pandemia purtroppo non ha reso le cose facili
ma la loro professionalità è stata tale da coinvolgere e far entusiasmare gli studenti anche tramite conference call.
Ci auguriamo tutti che questo sia solo l'inizio di una lunga collaborazione.